13 gennaio 1915

“Riferiamo le prime segnalazioni giunte via telegrafo alla sede del Ministerodell’Interno a partire dalla fatidica data del 13 gennaio, quando alle ore 7.53 si manifestò la prima violenta scossa di terremoto di magnitudo 9 della Scala Mercalli: 13 gennaio 1915: n. 91 da Fiuggi: “Qui case crollate, qualche morto e ferito, Torre Caietani completamente distrutta”; n. 93 da Fiuggi: “Moltissime case crollate e molti feriti,4 morti, urgono soccorsi per Torre”;
Inizialmente da Roma pensarono che l’epicentro del Terremoto fosse proprio Torre Cajetani.Re Vittorio Emanule visitò Torrre come primo paese nella sua lunga visita che lo portò fino ad Avezzano. (ringraziamo Luciano Fagiolo per le preziose informazioni).

Da Lumen:

Tra le persone giunte da Roma citiamo soli i membri delle squadre dirette a Fiuggi, Torre Caietani, Guarcino, Trevi, Filettino ed Anagni: l’ing. Filippo Alibrandi, il Deputato provinciale Benedetto Guglielmi e soprattutto il Consigliere provinciale Raffaele Zegretti, che era stato anche Deputato al Parlamento della XXII Legislatura (1904-1909) e lo fu tra la XXIV e la XXVI(1913- 1924).

Trascriviamo il rapporto delle prime ispezioni condotte dalla Provincia di Roma nel ex circondario di Frosinone:

la Commissione, composta dal Deputato marchese Benedetto Guglielmi e dal Consigliere on. Comm. Raffaele Zegretti, a seguito della visita fatta in taluni Comuni del Lazio, danneggiati dal terremoto, riferisce quanto appresso. Partiti da Roma alle ore 14 del 13 corrente mese per Torre Cajetani, località più colpita delle altre, vi si pervenne alle ore 18 circa, dopo aver sostato alla fonte di Fiuggi [distante circa 3 km], dove le rovine sono gravissime, come in appresso sidirà. In Torre Cajetani la contrada adiacente al Municipio è totalmente crollata, seppellendo 15 persone, 8 delle quali, soltanto, sino a ieri, era stato possibile estrarre, per mancanza di personale pratico, per garantirsi contro i pericoli delle mura crollanti.

Da Torre Cajetani, per pernottare, si andò a Guarcino. Ivi furono riscontrati danni insignificanti ai fabbricati civili. Fu esaminato dallo scrivente solo l’edificio del carcere mandamentale (11), dove si era manifestata qualche lesione che si riconobbe di lieve importanza. […]

A Torre Cajetani, dove nel giorno precedente si era constatato che mancavano totalmente i viveri, perché rimasti o sepolti nelle macerie o rimasti nelle case inaccessibili, e l’acqua, perché interrotta la conduttura, erano incominciati a giungere i soccorsi, ma mancavano persone pratiche per dirigere il disseppellimento dei cadaveri dalle rovine. Si ebbe assicurazione che fra poco sarebbero giunti sul posto un capitano ed un tenente del Genio, i quali insieme ai militi del Reggimento Granatieri, già sul posto, avrebbero proceduto al rinvenimento dei cadaveri. Si seppe poi che circa le ore 13 si erano fermati alla fonte di Fiuggi, ove taluni edifici erano crollati, cioè la vaccheria Santesarti, l’albergo, una casa in costruzione e molti altri erano gravissimamente lesionati. Nell’edificio della vaccheria rimasero.

[…]

Il Presidente della Deputazione [duca Pietro Lante della Rovere], in unione coi Deputati[Pietro]Baccelli e [Mauro] Mauri, e con l’Ingegnere Capo Ufficio Tecnico Provinciale Ippolito Giusti]  , si recò nei giorni 19 e 20 gennaio nei paesi della Provincia maggiormente danneggiati dal terremoto, per constatare l’entità dei danni e portare quei sollievi, tanto materiali quanto morali, che si rendono indispensabili in circostanze luttuose, come quella di recente avvenuta.

[…]

Tor Cajetani, se non completamente distrutta, si può dire che è assolutamente inabitabile: moltissime sono le case distrutte, e quelle lesionate non solo si trovano in pessime condizioni, ma anche sono minacciate dalla caduta dei muri pericolanti delle sovrastanti abitazioni e specialmente dalla torre del Castello, che si è divisa in due parti, di cui una da un momento all’altro può precipitare sul sottostante paese (. Furono estratti dalle macerie 13morti e circa 20 feriti, v’è assoluto bisogno di provvedere con baracche in legno all’alloggio degli abitanti.

Circa l’entità dei danni, si ritiene che l’abitato di Torre Cajetani, la parte rimasta in piedi, poiché gravemente lesionata, debba edificarsi di nuovo come la parte distrutta. Dovendosi quindi costruire, per lo meno, 150 appartamenti, quante sono le famiglie del paese, comunque questi vogliano modestamente costruirsi, occorrono non meno di£. 300.000,00.

Sappiamo che vennero distribuiti 1764 Kg di pane, 150 coperte, 100 maglie, 20camicie e 100 scialli.

Paola Nardecchia, https://www.lumenassociazione.it/wp-content/uploads/2019/07/Foglio-di-Lumen-43.pdf, p.12-18

Nel file sottostante il ricordo di Luciano Scarsella (che ringrazio per la gentile concessione) in occasione della mostra dei 100 anni dal tragico evento tenutasi a Torre.

  • LA STAMPA NAZIONALE E INTERNAZIONALE
    ringrazio Claudio Martini per le prime pagine del “La Stampa”
Video di Ignacy Szymanski
Particolare Castello post terremoto